Dott. Nicolò Chizzini

Assegnista di ricerca

Dottorando 36° ciclo

Temi di ricerca

Le zone di subduzione guidano la tettonica a placche e sono le zone del globo terrestre lungo le quali si sviluppano i prismi d’accrezione (subduzione oceanica), le catene orogeniche, viene riciclata la litosfera terrestre (metamorfismo, esumazione, erosione) e si sviluppa elevata attività vulcanica e sismica. La convergenza di due placche porta alla formazione dapprima di prismi d’accrezione (subduzione oceanica), di bacini oceanici residui e successivamente di catene orogeniche (subduzione continentale) che preservano al loro interno lembi di litosfera ocenica e porzioni dei margini continentali passivi delle due placche. Questi (prismi d’accrezione, bacini oceanici residui, ofioliti e porzioni dei margini continentali passivi) si trovano all’interno della catena orogenica come falde con diverso grado di alloctonia. Il passaggio da prisma d’accrezione (subduzione oceanica) a collisione continentale (subduzione continentale – catena orogenica collisionale) è condizionato dalla struttura e successione stratigrafica dei margini continentali pre-collisionali, dalla configurazione dei bacini oceanici residui e dal movimento relativo delle due placche (convergenza obliqua). Questi fattori controllano la catena collisionale che si forma all’inizio della collisione, ovvero la catena collisionale embrionale. Le catene collisionali embrionali non sono attualmente molto diffuse o sono di estensione limitata (margini convergenti SE Asia e Mediterraneo centro-orientale). Inoltre, sia la catena collisionale embrionale sia i margini continentali pre-collisionali condizionano la configurazione e lo sviluppo dei domini tettonico-stratigrafici e delle falde tettoniche che costituiscono le catene orogeniche legate a collisione continentale. Queste catene collisionali embrionali sono inglobate e caratterizzano porzioni delle catene orogeniche Meso-Cenozoiche dove sono presenti zone di sutura, come da ricostruzioni paleogeografiche delle catena alpina-appenninica del Cretacico superiore (fase Eoalpina) e del Paleogene (fasi Mesoalpine). Tali ricostruzioni hanno ancora molte incertezze poichè le catene embrionali sono riplasmate dalla collisione successiva e attiva in tempi recenti e pertanto non c’è ancora accordo tra le varie ricostruzioni. Lo studio delle catene embrionali è utile sia a definire la loro attività recente (attuale) sia a comprendere meglio e porre nuovi vincoli per la ricostruzione dell’evoluzione di catene embrionali “fossili” (antiche) ora inglobate nelle catene orogeniche. Rimangono solo pochi casi in cui è possibile studiare queste catene embrionali che caratterizzano le fasi iniziali della collisione e condizionano lo sviluppo successivo della catena orogenica e una di queste è ubicata nel Meditteraneo centro-orientale  nel Mar Ionio, il quale rappresenta l'area oggetta di studio in questo Dottorato di Ricerca e dove il prisma d’accrezione calabro è generato dall’interazione tra la Microplacca Apula e la Placca Euroasiatica, il quale interagisce anche con il Mediterranean Ridge in prossimità del settore ellenico.

Gli obbiettivi di questo progetto si possono riassumere come segue:

  • definizione della geometria interna e stile strutturale del cuneo d’accrezione calabro (lobo orientale) e sua interazione con la piattaforma apula, continuità laterale degli elementi tettonici e loro connessione a quelli interpretati nelle catene orogeniche adiacenti (Arco Calabro e prisma d’accrezione Mediterranean Ridge) mediante profili sismici a riflessione e loro interpretazione (Software: Adobe Illustrator, Kingdom suite), pozzi esplorativi per una calibrazione delle sequenze sismiche individuate nei profili sismici interpretati, ricostruzioni 3D con l'utilizzo del software MOVE Petex;
  • ricostruzione dell’evoluzione tettono-stratigrafica e definizione delle principali fasi tettono-sedimentarie, distribuzione della tettonica attiva e la sua influenza sulla dinamica sedimentaria, analisi sismotettoniche utili per la valutazioni dei rischi naturali (sismico, tsunamigenico) usufruendo di batimetrie a varia risoluzione (EMODnet) e loro analisi morfobatimetriche con Global mapper, profili sismici a bassa penetrazione al di sotto il fondale marino e loro interpretazione, database di raccolta eventi sismici (INGV, Orfeus, EPOS) che verranno consultati ed i cui dati saranno elaborati.

 

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